La designer Clémentine Baldo sviluppa esperimenti tessili utilizzando guanti in vinile riciclato, fusi per imitare la texture e la sensazione della pelle. Lavora su stampe che esplorano una nudità disturbata, dove distrugge simbolicamente il proprio corpo per nutrire una versione violenta ma vulnerabile della corporeità femminile. Il risultato è un gioco sulla nudità, su ciò che è nascosto e visibile, e sulla nozione di disconnessione e ricostituzione del corpo. Sperimentando con questi concetti cancella i confini del corpo per ricomporne di nuovi. Per ‘Go!Borderless’ ha sperimentato deformando il proprio torace con tacchi a spillo premuti contro il seno. Le forme risultanti sono state sviluppate in un corsetto scultoreo, abbinato a un vestito stampato con un motivo a collage delle sue parti del corpo.